Il Frassino (Fraxinus excelsior L.)
Oleaceae

Descrizione
Albero con portamento slanciato ed elegante, alto 8-20 m, può facilmente raggiungere i 40. Corteccia grigio chiaro con solchi sottili. Foglie decidue, composte , imparipennate, di 20-30 cm, formate da 7-15 foglioline ovali o ellittico-lanceolate, più o meno sessili o dentate con insersione opposta. I fiori, disposti in brevi pannocchie, sono ermafroditi o unisessuati; quelli maschili sono formati da 2 stami con antere porporine; i femminili possono essere da porpora a verdi. I frutti sono samare lanceolate di 4 cm.

Dove si trova
Tipico di boschi riparii e forre umide, il frassino non è molto comune in Italia; lo si trova solo nella parte settentrionale e centrale della penisola fino a 1500 m di altitudine, nel meridione e nelle isole è pressoché sostituito dall'oxycarpa. Le specie però si distinguono secondo vari criteri, solo parzialmente sovrapponibili. Anche i loro areali e la loro diffusione non sono facilmente definibili, perché vengono usate spesso per rimboschimenti e coltivate per il loro uso in ebanisteria.

Uso
Il frassino produce uno dei legni più preziosi dei nostri climi, ricercato quanto il ciliegio e il noce. Bianco, leggermente venato di brunastro, se lavorato fresco assume uno splendore madreperlaceo che lo rende prezioso per falegnami ed ebanisti. Con il tiglio e la betulla è uno degli "alberi medicinali" più utilizzati; da sempre ha un posto molto importante sia nella medicina popolare (che arriva ad attribuirgli virtù anche magiche), che in erboristeria per la cura di molti mali, dalla gotta all'artrite, dalla depurazione renale ai reumatismi.