La leggenda dell'Omo selvatico del Monte Corchia
Un giorno, l'Omo selvatico uscì dalla sua profonda ed oscura spelonca del Monte Corchia e si avvicinò al villaggio dei pastori. Rimase nascosto a guardarli per ore mentre mungevano le vacche.
Quando vide che molto del latte munto veniva gettato via, venne allo scoperto per insegnare ai pastori come ricavarci del soffice burro.

Uomini e donne erano felici della nuova ed inaspettata scoperta.
Ringraziarono il gigante e lo pregarono di rimanere a pranzo con loro.
L'Omo selvatico provò a rifiutare l'offerta, ma i pastori riunscirono a trattenerlo con la speranza di imparare qualche altro segreto.

Appena finito di pranzare, il buon gigante, satollo a dovere, pensò bene di omaggiare i suoi ospiti con un altro prezioso insegnamento: come ottenere il formaggio dal latte.
I pastori, contenti come non mai del nuovo dono, non lo volevano lasciar andar via. Rimpinzarono il gigante di cibo e bevande fino a farlo scoppiare.
Co lo stomaco pieno oltre misura, l'Omo selvatico si fece promettere che, in cambio di un nuovo segreto, avrebbe finalmente iacquistato il diritto di ritornare nella sua amata grotta.
I pastori accettarono contro voglia e così il gigante insegnò loro a ricavare la ricotta dal latte.

L'omo selvatico aveva appena lasciato il villaggio, quando, ridendo, si rivolse verso i pastori: "Siaete tutti davvero stupidi! Se fossi rimasto ancora vi avrei insegnato anche a levarci l'olio".
Uomini e donne provarono a rincorrerlo, ma il gigante, con quattro balzi, guadagno la via del bosco.
Per la paura di altre aggressioni, l'Omo selvatico non ha più lasciato la sua caverna del Monte Corchia.
Da quel giorno nessuno lo ha più visto in giro.