Informazioni
Il paese sommerso, Fabbriche di Careggine, del lago di Vagli
Il paese sommerso
Da Poggio si risale il torrente Edron, giungendo in vista della gigantesca diga, alta 90 metri, che, sbarrando la valle, ha creato il Lago di Vagli, un bacino idroelettrico di ben 36.000.000 di metri cubi.
Dalla strada si può scendere fin sulla diga mediante un'ampia scalinata (Km. 6);
ne vale la pena perché si tratta di qualcosa di veramente imponente.
La fama di questo lago è dovuta non tanto alla sua grandezza ed alla bellezza del paesaggio che vi si rispecchia, quanto alla presenza, a 70 metri di profondità, di Fabbriche di Careggine, il "Paese Fantasma", così soprannominato dai media di mezzo mondo.
Dal 1983, avrebbe dovuto rivedere la luce ogni 10 anni in occasione dello svuotamento del bacino, necessario per ripulire dal fango le griglie che filtrano l'acqua convogliata verso le turbine; anche se l'ultimo svuotamento risale al 1994.

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Si tratta di un evento di enorme richiamo, che fa accorrere sul luogo centinaia di migliaia di turisti, molti dei quali si spingono fino al paese, e percorrono in uno scenario allucinante le varie viuzze che passano tra le case semidiroccate e coperte da una spessa coltre di fango.

La diga costruita negli anni quaranta sul torrente Edron segna l'ingresso nel territorio di Vagli.

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Storia.
La Via Vandelli voluta dai sovrani Estensi collegava Modena con la riviera apuana.
La Via Vandelli attraversava il fiume Edron nel paese di Fabbriche, prima su un ponte di legno poi in seguito in muratura.
Qui la Via Vandelli risaliva la valle proprio dove ora si trova il bacino idroelettrico, attraversando il villaggio di Fabbriche di Careggine ( o Fabbrica di Careggine ) , che la tradizione vuole fondato dai fabbri ferrai bresciani nel XIII secolo che vi impiantarono piccoli opifici favoriti dalla presenza del Torrente Edron particolarmente ricco di acque.

Le maestranze, diventate esperte dopo secoli di attività, trovarono valido sostegno nel Duca di Modena Francesco III d'Este, che nel 1755, per incrementare la loro attività metallurgica, concesse esenzioni fiscali, esonero del servizio militare e numerosi altri privilegi.

La Via Vandelli oltre che la miniera di ferro che dovevano essere l'una una grande via di comunicazione l'altra una risorsa economica della zona, caddero presto in rovina. Infatti, le ferriere fiorirono fino all'Ottocento, quando le miniere apuane entrarono in crisi e i fabbrichini (così si chiamavano gli abitanti di Fabbriche) ritornarono alle loro tradizionali occupazioni: agricoltura, silvicoltura, pastorizia.

Agli inizi di questo secolo con l'attivazione dell'industria marmifera molti abitanti del paese di Fabbriche come del resto altri abitanti della zona, furono impegnati nell'industria marmifera.

La diga del lago di Vagli, veduta frontale
Costruzione della diga.
Per il fabbisogno dei bacini marmiferi e della zona, fu costruita negli anni 1906-07 una piccola centrale idroelettrica a valle di Fabbriche.
Nel 1941 la Società Idroelettrica Selt-Valdarno iniziò i lavori di costruzione della grande diga di Vagli terminandoli in modo definitivo nel 1954.
Nel 1947 il villaggio fu evacuato e sommerso dal lago artificiale : c'erano case, campi, una chiesa, un cimitero che si raggiungeva superando il piccolo ponte a sella d'asino e 146 abitanti.
Ogni dieci anni il lago viene svuotato per lavori di manutenzione, come è avvenuto nel 1985 e nel 1994 e lo scheletro melmoso del villaggio ritorna visibile e visitabile.
Di grande suggestione è allora il paesaggio, quando mostra il borgo dove la storia si è praticamente fermata agli anni '50.

Interessanti le case in pietra arenaria con i loro portali, gli opifici per la lavorazione del ferro, il ponte a tre arcate lungo la Via Vandelli attraverso il Torrente Edron, la Chiesa di S. Teodoro, a navata unica, che ancora conserva intonaci affrescati, il campanile a pianta quadrata rimasto intatto e il cimitero fuori dell'abitato.

La chiesa di S. Teodoro, in stile romanico, con un'abside rettangolare, era coperta con volta a botte, sormontata da un tiburio ottagonale, raccordato con il corpo centrale da pennacchi sferici e coperto da una cupola ribassata.
Anticamente sottomessa alla Pieve di Careggine e successivamente alla chiesa di Vagli Sotto.

Visita alla Diga.
Ogni anno, in un giorno nella metà di agosto, Enel apre gli interni della diga di Vagli per far conoscere al pubblico i segreti racchiusi dentro il gigante di cemento che sono alla base della sua sicurezza.
All'interno della diga vi sono gallerie, cunicoli e camminamenti che conducono ai vari livelli della diga, caratterizzati dalla presenza di apparecchiature che monitorano il comportamento statico dell'opera.
Le visite guidate dal personale Enel dell'Unità Esercizio di Corfino, consentono ai visitatori di scoprire modalità e presidi che stanno alla base della sicurezza che la diga di Vagli rappresenta per il territorio.

Video :

Youtube: Il Paese sommerso 1983