Informazioni
Antica strada del sale e del ferro, La Via del Sale
Ponte in pietra lungo l´Antica strada del sale e del ferro o Via del Sale
Strada non carrabile che serviva come collegamento verso Modena. 
Serviva anche per il trasporto del sale da qui il nome.
Lungo il suo percorso la strada riserva ancora alcune strutture di un tempo come il ponte in pietra nelle foto a lato.

È un itinerario che da Piazza al Serchio raggiunge Gramolazzo per poi inoltrarsi nel cuore delle Alpi Apuane ripercorrendo sentieri pastorali e tracciati utilizzati, talvolta da contrabbandieri, per il trasporto del sale nell'alta Valle del Serchio.

La via Attraversa aree di grande interesse, sia per la presenza di bacini artificiali (Lago di Gramolazzo) che per le caratteristiche paesaggistiche ed ambientali (gruppo del monte Tambura, Cavallo, Pisanino e Pizzo d'Uccello); si collega inoltre alle rete escursionistica montana del CAI.
Ponte in pietra lungo l´Antica strada del sale e del ferro o Via del Sale
Da Piazza al Serchio il percorso risale lungo il corso del torrente Acqua Bianca fino ad arrivare ai borghi medioevali di Nicciano, Castagnola ed Agliano questi ultimi affacciati sul lago di Gramolazzo.

Su un rilievo collinare nei pressi del lago si erge la mole della Chiesa Vecchia, edificio settecentesco abbandonato e solo recentemente oggetto di interventi di recupero.

A Gorfigliano nella nuova chiesa di San Bartolomeo sono conservati arredi sacri,antichi e una statua lignea medievale raffigurante un santo vescovo.

L'itinerario prosegue lungo il corso del torrente Acqua Bianca inoltrandosi nel cuore delle Alpi Apuane in un paesaggio montano di grande interesse fino al passo della Focolaccia per poi ridiscendere sul versante massese.
Una interessante digressione di questo itinerario è costituita dal percorso parallelo per la valle glaciale di Orto di Donna fino alla foce di Cardeto verso la Valle degli Alberghi già nel territorio della provincia di Massa.

La zona si contraddistingue per l'attività di estrazione del marmo con la creazione di suggestivi paesaggi artificiali dovuti ai fronti di scavo e ai ravaneti, le discariche del materiale di scarto.

In conseguenza di un'attività estrattiva intensa e prolungata nel tempo, i bacini marmiferi apuani sono caratterizzati da enormi volumi di detrito di scarto della coltivazione, i cosiddetti "ravaneti", che vengono riversati lungo i versanti adiacenti alle aree di cava e che costituiscono oramai un elemento tipico del paesaggio delle Alpi Apuane.